La notizia di un accordo bilaterale senza precedenti sull’intelligenza artificiale ha scosso i mercati oggi 3 novembre 2025, proiettando le azioni del gigante dei semiconduttori, Nvidia (NVDA), in rialzo del +3% fino a toccare i $208. Il catalizzatore di questo rally è stato l’annuncio che l’amministrazione statunitense ha approvato per la prima volta l’esportazione di chip AI avanzati negli Emirati Arabi Uniti (EAU) , con Microsoft (MSFT) nel ruolo di partner strategico e “custode” della tecnologia.  

Questa decisione non è una semplice transazione commerciale, ma il segnale di una svolta radicale nella “AI Diplomacy” americana, che lega l’accesso all’hardware più critico a ingenti impegni finanziari e a rigorose salvaguardie operative.

Il Mercato Prezza la Chiarezza Normativa

L’aumento del valore di Nvidia, che era già salita del 51% nell’anno , riflette il sollievo del mercato per la mitigazione del “rischio normativo” che aveva precedentemente ostacolato l’accesso ai mercati esteri strategici. L’approvazione, in particolare, è arrivata dopo mesi di incertezza causata dalle preoccupazioni statunitensi sulla cooperazione tecnologica tra gli EAU e la Cina.  

Gli analisti, che già prima dell’annuncio avevano alzato i target price (come Wedbush a $210 e UBS a $205) , hanno visto convalidata la loro visione rialzista. La licenza concessa a Microsoft per spedire i processori AI di Nvidia negli EAU per i suoi data center, è stata la prima rilasciata sotto la nuova amministrazione , sbloccando un flusso di ricavi potenziale nell’ordine dei miliardi di dollari.

L’Architettura dell’Accordo: Chip per Capitale Sovrano

Il successo dell’accordo risiede in una clausola di reciprocità che trasforma la vendita di tecnologia in una leva geopolitica. In cambio dell’accesso a centinaia di migliaia di chip Nvidia avanzati (inizialmente Blackwell, seguiti dai futuri Rubin e Feynman) , gli EAU hanno promesso di effettuare un colossale investimento reciproco di $1.4 trilioni negli Stati Uniti nell’arco di dieci anni.  

Questo meccanismo stabilisce che la fornitura di hardware critico è ora scambiata con due asset essenziali per gli USA: un massiccio flusso di investimenti diretti esteri (FDI) e un formale allineamento geopolitico che mitiga le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale.

Il Ruolo di Microsoft e l’Arbitraggio Energetico

Il ruolo di Microsoft è cruciale per la strategia di controllo statunitense. I chip Nvidia spediti, destinati a data center come il progetto “Stargate” da 5 GW ad Abu Dhabi , saranno gestiti e fatti funzionare esclusivamente da società americane. Questo garantisce che, sebbene l’hardware sia fisicamente negli EAU, il controllo operativo e la supervisione rimangano saldamente in mani statunitensi, riducendo il rischio di deviazione verso attori non allineati.  

L’accordo è anche spinto da un vantaggio competitivo sul fronte energetico. Mentre gli hyperscaler americani pianificano 10 GW di data center negli USA e si scontrano con una “massiva crisi energetica”, gli EAU offrono elettricità per le imprese a un costo inferiore del 30%. Questo consente alle aziende americane di delocalizzare la domanda di calcolo in una regione stabile, aggirando al contempo le restrizioni infrastrutturali interne.

Nuove Regole di Compliance

A livello normativo, la nuova politica del Dipartimento del Commercio segna l’abrogazione della precedente “AI Diffusion Rule” in favore di un approccio più mirato.  

Il governo USA si aspetta ora che gli operatori di data center, come Microsoft, applichino una rigorosa due diligence e screening sui clienti. Il Bureau of Industry and Security (BIS) ha elencato nuove “bandiere rosse” (red flags) operative, tra cui la mancanza di un’infrastruttura adeguata nel data center o l’incapacità del fornitore di servizi IaaS (Infrastructure as a Service) di affermare che gli utenti dei servizi di AI training non abbiano sede in Paesi di preoccupazione (come Cina o Macau).  

In sintesi, l’approvazione di Nvidia non è solo una vittoria commerciale per il chipmaker, ma un progetto pilota per la politica estera tecnologica americana, che definisce un nuovo modello in cui l’accesso all’avanguardia tecnologica è scambiato con capitale sovrano e un rigoroso impegno alla compliance geopolitica. Questo equilibrio delicato tra profitto e controllo plasmerà il futuro del mercato AI.