Washington, 24 Ottobre 2025 – La settimana si è chiusa con un allarme rosso per la finanza globale: il debito nazionale lordo degli Stati Uniti ha ufficialmente superato la soglia dei 38 trilioni di dollari , un traguardo che non è solo una cifra record, ma il sintomo di una disfunzione fiscale strutturale e in rapida accelerazione.
Il debito federale sta crescendo a un ritmo vertiginoso: gli Stati Uniti hanno impiegato meno di due anni per passare dai 34 trilioni di dollari (gennaio 2024) agli attuali 38.000 miliardi, un’aggiunta di trilioni in media ogni 4-6 mesi. Il tasso di accumulo giornaliero è stimato a circa 6 miliardi di dollari.

Il Sorpasso Storico: Interessi Contro Difesa
Il segnale più preoccupante per gli analisti non è l’entità totale del debito, ma il suo costo. In una svolta storica con forti implicazioni geopolitiche, la spesa per gli interessi sul debito federale ha superato quella per la Difesa.
Gli interessi sono ormai la voce di bilancio in più rapida crescita. Si stima che, a causa dell’enorme debito accumulato e dei tassi elevati imposti dalla stretta anti-inflazione, Washington spenderà 14 trilioni di dollari in interessi nel prossimo decennio, un aumento di 10 trilioni rispetto al decennio precedente.
Questo “sorpasso” non è solo contabile: le risorse assorbite dal servizio del debito non possono più essere investite in infrastrutture, ricerca e, cruciale per la leadership globale, nell’ammodernamento militare e tecnologico. L’ex Segretario al Tesoro Lawrence H. Summers ha avvertito che questo indebitamento massiccio “sta mettendo a rischio lo status come la più grande potenza mondiale”.
Il Nervosismo dei Mercati e il Rischio Paese
La velocità di crescita del debito sta erodendo la fiducia degli investitori.
–I Rating Declassati: Le agenzie di rating hanno reagito. Dopo il declassamento di Fitch nell’agosto 2023, Moody’s ha abbassato il rating USA da Aaa ad Aa1 nel maggio 2025, citando apertamente le preoccupazioni per l’indebitamento.
–Il Prezzo del Rischio: I mercati stanno prezzando il rischio. I rendimenti dei Treasury a 30 anni hanno toccato il 5,2%, il massimo dal 2007 , con alcune analisi che indicano un rischio di default implicito del 15% entro 10 anni. A breve termine, la necessità di rifinanziare oltre 9.600 miliardi di dollari in titoli pubblici nel solo 2025 mette a dura prova la capacità di assorbimento del mercato.
Polarizzazione Politica e Soluzioni Incomplete
Il problema fondamentale è strutturale: il rapporto Debito/PIL ha raggiunto il 125% ed è destinato a salire al 172% entro il 2054, in assenza di correzioni.
Le soluzioni proposte dai due partiti principali restano polarizzate e insufficienti ad affrontare il nucleo del problema, ovvero la spesa obbligatoria (come Medicare e Social Security):
–I Repubblicani (Trump) propongono tagli alle tasse del 2017 resi permanenti e finanziamenti tramite dazi generalizzati del 10%. Gli economisti avvertono che i dazi causerebbero “una crescita più debole”.
-I Democratici (Biden) mirano ad aumentare le entrate annullando la riforma tributaria di Trump, innalzando l’aliquota sulle aziende dal 21% al 28% e combattendo l’elusione fiscale.
Sia i tagli fiscali che gli aumenti delle entrate proposte si concentrano su aree discrete di bilancio , lasciando inalterata la crescita inarrestabile della spesa obbligatoria che rende la stabilizzazione del debito un obiettivo “arduo”. Finché non verrà trovato un consenso bipartisan su queste spese, l’orologio dei 38 trilioni continuerà a correre.