
NEW YORK – Quando Jamie Dimon parla, Wall Street ascolta. E questa volta, le parole del CEO di JPMorgan Chase, la più grande banca d’America, sono tutt’altro che rassicuranti. In una rara e schietta intervista rilasciata alla BBC l’8 ottobre, Dimon ha lanciato un severo avvertimento: il mercato azionario statunitense è “surriscaldato” e affronta un rischio concreto di una “correzione significativa”.
“Sono molto più preoccupato di altri”, ha dichiarato Dimon, prevedendo che una brusca flessione potrebbe verificarsi in un arco temporale compreso “tra i prossimi sei mesi e due anni”. L’oracolo di Wall Street, la cui reputazione è stata cementata dalla sua gestione oculata durante la crisi finanziaria del 2008, ha dipinto un quadro a tinte fosche, alimentato da una tempesta perfetta di fattori economici e globali.
Un Cocktail di Rischi Globali
Alla base delle sue preoccupazioni non c’è un singolo problema, ma la convergenza di tre forze potenti che creano una “atmosfera di incertezza” senza precedenti. Dimon ha identificato le cause principali nelle crescenti tensioni geopolitiche, in un’enorme e persistente spesa fiscale da parte dei governi e in una preoccupante “rimilitarizzazione globale”. “Tutte queste cose causano molti problemi a cui non sappiamo dare una risposta”, ha affermato, sottolineando come il livello di incertezza generale dovrebbe essere percepito come molto più alto del normale.
Questo scenario, secondo Dimon, rende l’inflazione un problema più ostinato di quanto i mercati vogliano ammettere, mettendo sotto pressione la Federal Reserve e la sua capacità di orchestrare un “atterraggio morbido” per l’economia.
Il Paradosso dell’Intelligenza Artificiale
Un elemento centrale dell’analisi di Dimon riguarda l’intelligenza artificiale, il motore che ha trainato i recenti rialzi record del mercato. Pur riconoscendo che l’IA è una tecnologia “reale” che “alla fine darà i suoi frutti”, ha messo in guardia contro l’euforia speculativa.
Dimon ha avvertito che molti investimenti nel settore “probabilmente andranno persi”, tracciando un parallelo con la bolla delle dot-com di fine anni ’90. La sua visione è condivisa da altre istituzioni, come la Bank of England, che ha recentemente citato le valutazioni “eccessive” delle aziende di IA come un rischio per una “correzione improvvisa”. Il messaggio è chiaro: la tecnologia è rivoluzionaria, ma la bolla che la circonda è pericolosa.
La Reazione dei Mercati
Al momento dell’intervista, gli indici azionari si trovavano vicino ai massimi storici. Le parole di Dimon, tuttavia, non sono passate inosservate. Nelle sessioni successive, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato lievi ribassi, con cali rispettivamente dello 0,38% e dello 0,67% in una sola giornata. Sebbene non si sia trattato di panico, questi movimenti, uniti a un indice di volatilità VIX ai massimi da due settimane, suggeriscono che l’incertezza sta iniziando a farsi strada tra gli investitori.
In conclusione, l’avvertimento di Dimon non è solo una previsione, ma un potente segnale che le fondamenta su cui poggia l’attuale mercato potrebbero essere molto più fragili di quanto appaiano. Per gli investitori, è un chiaro invito alla prudenza in un mondo sempre più imprevedibile.