BUENOS AIRES — La vittoria di Javier Milei e del suo partito, La Libertad Avanza (LLA), alle elezioni legislative di metà mandato dell’ottobre 2025 non è solo un successo politico: è una sorprendente e drammatica convalida del suo esperimento di “terapia d’urto”. Nonostante il costo sociale altissimo, l’elettorato argentino ha scelto di rinnovare il suo mandato per la rottura radicale, trasformando la consultazione in un vero e proprio “referendum sulla ‘mileieconomics’”.  

La LLA si è imposta a livello nazionale, superando i sondaggi che la vedevano in calo, e ha conquistato il 40.84% dei consensi, staccando nettamente la coalizione peronista Fuerza Patria. Il segnale più forte è arrivato dalla Provincia di Buenos Aires, da sempre la roccaforte per eccellenza del Peronismo. La vittoria di Milei in questo feudo, che rappresenta quasi il 40% delle liste elettorali, ha sancito la definitiva caduta del vecchio paradigma e ha riaperto la battaglia interna per la leadership dell’opposizione.  

Questo trionfo inatteso è un voto di protesta e pazienza. L’ascesa di Milei è stata alimentata sin dalle presidenziali del 2023 da un profondo malcontento verso una “casta” percepita come responsabile dell’iperinflazione cronica (che aveva toccato il 140% annuo) e della povertà crescente. Il suo messaggio anti-establishment ha trovato un sostegno cruciale e significativo soprattutto tra gli elettori di età inferiore ai 34 anni. Il voto del 2025 conferma che, nonostante il dolore immediato, questa base demografica è disposta a tollerare il rigore in cambio di una speranza di cambiamento sistemico.

Il Paradosso della “Guerra Vinta”

L’amministrazione ultraliberista ha mantenuto la promessa della “motosega” fin dal suo insediamento. Il programma, basato sulla chiusura della Banca Centrale, la dollarizzazione e le privatizzazioni , è partito con un’austerità fiscale estrema: svalutazione del tasso di cambio, licenziamenti, tagli ai sussidi e blocco dei lavori pubblici.  

Il risultato tecnico è stato definito dal presidente Milei stesso come la sua “guerra” vinta contro l’inflazione. L’inflazione mensile è crollata a circa l’1.6%-2% a maggio 2025 , un successo macroeconomico che ha stabilizzato gli indicatori finanziari e ottenuto l’appoggio di istituzioni internazionali come il FMI.  

Ma questo successo ha un prezzo umano devastante. La stabilità dei prezzi è stata ottenuta tramite una contrazione monetaria che ha scaricato il costo interamente sull’economia reale e sul tenore di vita:

La Povertà Galoppa: Nonostante il calo dell’inflazione, la povertà continua a “galoppare”.  

Consumi in Caduta: I consumi di massa sono diminuiti del 10.2% su base annua a febbraio 2025.  

Crisi Quotidiana: Il consumo medio di carne bovina, un indicatore chiave della prosperità argentina, è crollato da una media storica di 73 kg a soli 48.5 kg pro capite nel 2024.

La Sfida della Governabilità

Nonostante il forte mandato popolare, la LLA rimane strutturalmente debole in Congresso. Il partito di governo si colloca al terzo posto nell’Indice di Influenza Legislativa (43 punti), dietro al Peronismo (66 punti) e all’ex Juntos por el Cambio (60 punti).  

Questa debolezza costringe il governo a una costante e difficile negoziazione. L’iniziale “Legge Omnibus” è stata drasticamente ridotta nel suo contenuto e ha richiesto “modifiche dell’ultima ora” su privatizzazioni e poteri delegati. Milei è costretto a governare attraverso il mandato plebiscitario per aggirare l’ostruzionismo del Congresso, utilizzando poteri esecutivi forti come i Decreti di Necessità e Urgenza (DNU).  

La vittoria del 2025 concede a Milei tempo politico cruciale per completare le riforme e affrontare la carenza cronica di dollari. Tuttavia, il futuro del suo esperimento dipende dalla capacità di tradurre il risparmio forzato in una crescita economica sostenibile, prima che il malcontento sociale, alimentato dalla crisi di povertà , si trasformi nel definitivo detonatore politico. L’Argentina ha votato per la rottura, ma la sostenibilità a lungo termine di questa “rivolta elettorale” resta la più grande incognita.