Washington D.C., 1 Ottobre 2025 La mezzanotte di Washington ha segnato l’inizio ufficiale del blocco parziale delle attività del governo federale statunitense, il primo shutdown significativo in quasi sette anni. Il Congresso ha fallito l’approvazione delle leggi di spesa per l’Anno Fiscale 2026, ma la crisi in corso non è un incidente: è il risultato di un deliberato braccio di ferro ideologico, con la sanità e l’immigrazione al centro del contendere.

La scelta del blocco

Secondo l’Antideficiency Act, senza nuovi stanziamenti, le attività non essenziali del governo sono costrette a fermarsi. Questa paralisi è stata innescata dal fallimento di due proposte di finanziamento nel corso della giornata di ieri.

I Democratici del Senato, uniti, hanno bocciato la proposta Repubblicana di una Risoluzione Continua (CR) di sette settimane, che avrebbe mantenuto i livelli di spesa attuali. La minoranza, guidata da Chuck Schumer, ha condizionato il proprio supporto all’inclusione di un rider cruciale: l’estensione permanente dei sussidi fiscali potenziati dell’Affordable Care Act (ACA). “Siamo in questa battaglia finché non vinciamo per il popolo”, hanno dichiarato i leader Democratici, inquadrando lo stallo come una lotta per difendere l’assistenza sanitaria. Di risposta, la Casa Bianca e i Repubblicani hanno accusato i Democratici di aver forzato lo shutdown per imporre una “lista dei desideri” costosa, insinuando che stessero dando priorità all’assistenza sanitaria gratuita per gli immigrati clandestini.

Le minacce permanenti

A differenza dei precedenti blocchi, il 2025 ha introdotto una posta in gioco più alta. L’amministrazione, influenzata dalle direttive del Progetto 2025, ha ordinato alle agenzie di prepararsi non solo per i furlough temporanei, ma per licenziamenti di massa permanenti (mass layoffs). Questa mossa mira a sfruttare lo shutdown come strumento amministrativo per attuare tagli ideologici e strutturali senza l’approvazione del Congresso. Si prevedono riduzioni drastiche in dipartimenti come quello di Stato e HUD, mentre il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS), responsabile dell’applicazione delle leggi sull’immigrazione, riceverebbe un aumento massiccio dei fondi.

Impatto immediato sui cittadini

Il fallimento del Congresso lascia centinaia di migliaia di americani in una situazione di incertezza. Fino a 750.000 dipendenti federali sono in congedo non retribuito, con un costo economico stimato in circa 7 miliardi di dollari a settimana per l’economia statunitense.

Sebbene servizi essenziali come la Social Security e il controllo del traffico aereo (ATC) continuino a funzionare, i lavoratori (inclusi i militari e gli agenti TSA) sono obbligati a lavorare senza stipendio immediato. Le conseguenze per la vita civile includono la chiusura di Parchi Nazionali e monumenti, il blocco dell’elaborazione di passaporti e visti e ritardi nei prestiti per le piccole imprese. Mentre i leader politici si scambiano accuse, la prolungata assenza di finanziamenti rischia di degradare permanentemente la capacità operativa del governo e di infliggere danni economici non recuperabili, trasformando il blocco in una vera e propria crisi di governance.


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Paralisi a Washington: lo Shutdown entra nella seconda settimana. E la posta in gioco non è mai stata così alta.

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