La settimana che si è conclusa il 3 ottobre è stata caratterizzata da un contesto macroeconomico misto e da risultati contrastanti per i principali indici azionari globali. Se da un lato i mercati statunitensi hanno registrato una settimana solida nonostante lo shutdown del governo, il sentiment in Europa è stato influenzato dai dati sull’inflazione e sull’attività manifatturiera.

Contesto Macroeconomico: USA ed Eurozona

I dati macroeconomici hanno offerto un quadro complesso, in particolare negli Stati Uniti:

ADP Nonfarm Payrolls (30 Settembre): Il settore privato non agricolo statunitense ha registrato una perdita di 32.000 posti di lavoro a settembre, un dato che ha sorpreso il mercato e ha contribuito a un rinnovato calo del dollaro USA. La debolezza nel mercato del lavoro ha rafforzato le aspettative di un potenziale taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.  

-ISM Manifatturiero: L’indice composito PMI manifatturiero ISM si è attestato a 49,10 (al 1° ottobre) , un dato che, sebbene mostri una leggera contrazione (valore sotto 50), ha avuto un impatto contenuto.  

-Inflazione Eurozona (1 Ottobre): L’inflazione complessiva nell’area dell’euro (HICP) è salita al 2,2% a settembre (dal 2,0% di agosto), superando leggermente l’obiettivo del 2,0% della Banca Centrale Europea (BCE). L’aumento è stato principalmente dovuto a un calo meno marcato dei costi energetici.  

-PMI Eurozona: A settembre, l’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona è sceso a 49,5, mentre l’indice dei servizi è salito a 51,4, portando il composito a 51,2, il massimo da 16 mesi. L’Italia ha mostrato un’espansione sostenuta del settore privato, con l’indice PMI composito a 51,7 e quello dei servizi a 52,5 (il più alto da maggio).  

Government Shutdown USA: Lo shutdown del governo federale, entrato nel suo terzo giorno, ha ritardato la pubblicazione del cruciale rapporto sui salari non agricoli (NFP) previsto per il 3 ottobre, creando un vuoto informativo sui dati economici.

Resoconto dei mercati

Indici USA: Tutti e tre i principali indici americani—Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq—hanno concluso la settimana con guadagni settimanali solidi. Il Dow Jones ha esteso la sua corsa record, superando brevemente i 47.000 punti durante la sessione di venerdì, chiudendo a 46.758. L’S&P 500 è salito dell’1,1% , raggiungendo un nuovo massimo intraday a 6.747, sostenuto dalle aspettative di un allentamento della politica monetaria. La crescita settimanale del Nasdaq è stata la più forte, con un aumento dell’1,3%.  

FTSE MIB: L’indice italiano FTSE MIB ha chiuso la settimana in rialzo, con un guadagno settimanale riportato del 1,4% e una chiusura del 3 ottobre a 43.258,11 punti, in aumento dello 0,42% nella giornata. Il sentiment è stato supportato dai segnali di espansione del settore privato italiano.  

Oro: Le quotazioni dell’Oro (XAU/USD) hanno registrato oscillazioni positive all’inizio della settimana, con un aumento dell’1,78% il 29 settembre e un ulteriore 0,64% il 30 settembre.


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