FRANCOFORTE, Germania – La Mercedes-Benz Group AG ha presentato per il terzo trimestre del 2025 una serie di cifre finanziarie che, a prima vista, sembravano disastrose: l’utile operativo (EBIT) è precipitato del 70.2% su base annua, fermandosi a 750 milioni di euro.
Tuttavia, in un netto paradosso finanziario, le azioni della casa automobilistica di lusso hanno registrato un balzo di oltre il 7% nelle prime contrattazioni. Questa reazione apparentemente illogica del mercato non è stata un errore, ma un calcolo strategico da parte degli investitori, che hanno ignorato la “cattiva notizia” di breve termine per concentrarsi sul futuro dell’azienda.

Il Drenaggio dei Costi Straordinari
Il crollo del 70% dell’EBIT riportato è stato quasi interamente causato da una serie di oneri “speciali” o non ricorrenti, che hanno gravato sui risultati contabili.
Il costo più rilevante è stato un massiccio onere di 876 milioni di euro speso per le spese di ristrutturazione, in particolare per il programma di buonuscita volontaria dei dipendenti. Questo esborso anticipato fa parte di un piano aggressivo per realizzare 5 miliardi di euro di risparmi entro il 2027. Lo scopo è liberare capitale e risorse umane dalle operazioni legate ai motori a combustione interna (ICE) per reinvestirle nella transizione verso i veicoli elettrici e le tecnologie intelligenti.
Gli investitori hanno visto questa spesa non come una perdita, ma come un investimento strategico indispensabile per la flessibilità futura dell’azienda.
La Doppia Vittoria Operativa
Mentre il risultato contabile era affossato dagli oneri, la performance operativa si è dimostrata sorprendentemente solida. Il mercato ha focalizzato l’attenzione sull’EBIT Rettificato (che esclude gli oneri speciali), il quale è risultato pari a 2,10 miliardi di euro.
Questo dato non solo ha rappresentato una flessione più moderata (-17,3% anno su anno), ma ha anche superato nettamente il consenso degli analisti, che si aspettavano circa 1,78 miliardi di euro. Questa “vittoria” operativa, ottenuta nonostante il calo del volume di vendite (le vendite di auto Mercedes-Benz sono diminuite del 12,3% ) e le pressioni macroeconomiche come la debolezza in Cina e le tariffe statunitensi , ha segnalato che la forza del marchio Mercedes e il suo potere di pricing premium sono rimasti intatti.
La Fiducia dei Mercati: Via al Buyback
Il secondo, e forse più potente, catalizzatore per il balzo delle azioni è stato l’annuncio di un programma di riacquisto di azioni (buyback) da 2 miliardi di euro, che sarà eseguito nei successivi 12 mesi.
Questa mossa, arrivata subito dopo un report sugli utili apparentemente debole, è un segnale forte e chiaro di fiducia da parte del management nella stabilità del bilancio futuro e nella capacità di generare cassa. L’azienda ha infatti generato 1,37 miliardi di euro in flusso di cassa libero industriale nel trimestre.
In sintesi, il mercato ha premiato la gestione per aver affrontato il costo del cambiamento in modo decisivo (il piano di ristrutturazione) e per aver contemporaneamente dimostrato una sorprendente resilienza operativa, segnalando che l’azienda è ben posizionata per assorbire le sfide e realizzare i suoi ambiziosi obiettivi di risparmio entro il 2027.