7-8 Ottobre 2025 – La Borsa di Francoforte è stata colpita da un’ondata di vendite sul titolo BMW, sceso del 7,12% in reazione a un inatteso profit warning. Il colosso automobilistico tedesco ha drasticamente ridotto le previsioni finanziarie per l’anno fiscale 2025, un segnale d’allarme per l’intero settore del lusso europeo. Il crollo non è attribuibile solo alla ben nota debolezza in Cina, ma a un combinato disposto di erosione dei margini e un inatteso shock sulla liquidità.

Allarme Margini e Liquidità Dimezzata

BMW ha rivisto al ribasso due metriche chiave per il 2025: la redditività e il flusso di cassa.

Redditività in calo: La previsione sugli utili di gruppo prima delle imposte (EBT) è passata dal mantenimento dei livelli 2024 a un “leggero calo”. Il margine operativo (EBIT) del cruciale segmento Automotive è stato ristretto, passando dal 5-7% a un più contenuto 5-6%.  

-Shock di Liquidità: La causa più immediata del panico sui mercati è stata la revisione del Free Cash Flow (FCF) del segmento Automotive, dimezzato da “oltre €5 miliardi” a “oltre €2,5 miliardi”. Questo taglio draconiano è stato innescato dal ritardo nel ricevere i rimborsi di dazi doganali, un importo pari a una “cifra elevata di milioni a tre cifre,” posticipato dalle autorità americane e tedesche dal 2025 al 2026.  

Questa mossa ha sottolineato la crescente vulnerabilità delle case automobilistiche premium alle sfide geopolitiche, trasformando la gestione fiscale e doganale in un rischio di capitale circolante di primo piano.

La Pressione del Mercato Cinese

Il profit warning è stato esacerbato dalla persistente debolezza del mercato cinese. Le vendite del gruppo in Cina sono risultate significativamente inferiori alle attese , registrando una flessione complessiva del 15,5% nella prima metà del 2025.  

L’intensificarsi della concorrenza da parte dei produttori locali di veicoli elettrici (EV), come BYD, ha costretto BMW a difendere le quote di mercato attraverso una compressione dei margini. Si stima che la pressione sui prezzi abbia richiesto compensazioni ai dealer nell’ordine di circa 0,2 miliardi di euro solo nel terzo trimestre 2025. Il rallentamento cinese, unito alla revisione delle assunzioni tariffarie USA , ha creato un contesto operativo estremamente sfidante.

Reazione a Catena: Contagio Settoriale

L’annuncio di BMW, datato 7 ottobre, ha innescato una reazione negativa a catena in tutta l’industria automobilistica europea.

Mercedes-Benz ha chiuso la giornata in calo del 3,32% a Francoforte.  

Stellantis, a Milano, ha sofferto il clima negativo, chiudendo in debolezza (-1,3%) ed essendo definita la “maglia nera” del FTSE MIB.  

-Anche i fornitori chiave, come Samvardhana Motherson, che ricava il 5% del suo fatturato da BMW, hanno visto le azioni scendere di quasi il 2% , riflettendo i timori di una contrazione degli ordini.  

Nonostante la cautela, gli analisti si sono divisi. UBS ha mantenuto un rating “Buy” (con target price a €103), puntando sulla ripresa del FCF nel 2026. Di contro, Barclays ha declassato il titolo a “Under Weight” (target €73,50), citando la guerra dei prezzi lanciata da Tesla e dai produttori cinesi come un rischio strutturale di lungo termine per la redditività.

Il Futuro Elettrico (Neue Klasse)

L’unica speranza a lungo termine per la ripresa dei margini di BMW è riposta nella strategia di elettrificazione, incentrata sulla nuova architettura Neue Klasse, che inizierà con il debutto del SUV iX3.  

Nonostante il dimezzamento del Free Cash Flow 2025, BMW ha confermato la sua politica di remunerazione, mantenendo il payout ratio dei dividendi tra il 30% e il 40% dell’utile netto. Questa decisione, volta a rassicurare gli azionisti, mantiene però alta la posta in gioco. L’investimento nella Neue Klasse è una “scommessa da miliardi di euro senza margine di errore” , il cui successo è l’unica via per recuperare il vantaggio competitivo e giustificare le valutazioni future, in un contesto dove i margini premium sono sempre più sotto pressione.