30 Settembre 2025 – La Commissione Europea ha adottato oggi una mossa storica per l’integrazione finanziaria del continente, lanciando i Conti di Risparmio e Investimento (SIA, Savings and Investment Accounts). Questa iniziativa è il tentativo più concreto di mobilitare l’enorme liquidità inattiva dei cittadini verso i mercati finanziari, con l’obiettivo di sbloccare oltre mille miliardi di euro di risparmi retail attualmente bloccati in depositi bancari a basso rendimento.

L’iniziativa, parte della strategia più ampia dell’Unione dei Mercati dei Capitali (CMU), mira a dare un doppio beneficio: offrire ai cittadini europei l’opportunità di ottenere rendimenti più elevati sui propri risparmi e, al contempo, convogliare il capitale privato verso il finanziamento di settori strategici europei, tra cui start-up, PMI e progetti infrastrutturali.

Il cuore dell’iniziativa: incentivi fiscali e accessibilità

Il SIA è concepito come un veicolo di investimento transfrontaliero, offerto da una vasta gamma di intermediari finanziari autorizzati (banche, società di investimento, neobroker) per stimolare la concorrenza.

Le sue caratteristiche principali sono:

1. Vantaggi Fiscali Mirati:

Il fattore chiave di attrattiva sono i benefici fiscali. La Commissione ha raccomandato agli Stati membri di introdurre esenzioni d’imposta, differimenti (tassazione solo al momento del prelievo) e significative semplificazioni procedurali. In particolare, si raccomanda che siano i fornitori del SIA a gestire le dichiarazioni fiscali, sollevando l’investitore, specialmente in contesti transfrontalieri, da oneri burocratici complessi.

2. Accessibilità e Sicurezza:

Il conto dovrebbe essere semplice, accessibile, anche digitalmente, e disponibile con un investimento minimo. Per la tutela dei risparmiatori retail, il SIA potrà includere prodotti semplici come azioni, obbligazioni e quote di fondi UCITS , ma escluderà esplicitamente strumenti complessi e ad alto rischio come alcuni derivati e alcune criptovalute.

3. Portabilità Pan-Europea:

Un aspetto innovativo è la richiesta di garantire la portabilità facile ed economica del conto tra fornitori stabiliti in diversi Stati membri, abbattendo le barriere nazionali e incoraggiando la concorrenza.

L’impatto sull’Italia e la sfida del settore bancario

L’Italia, con le sue famiglie che detengono 1.262 miliardi di euro in depositi bancari, è un mercato cruciale per il successo del SIA. La gran parte di questa liquidità (il 77,1% dei conti) è ferma in saldi inferiori a 12.500 euro, una base potenziale di risparmiatori sensibili a un prodotto semplice e fiscalmente incentivato.

Tuttavia, l’iniziativa si scontra con una difficoltà strutturale: la natura non vincolante della proposta. Poiché si tratta di una “raccomandazione” e non di un regolamento o una direttiva, l’armonizzazione dipende dalla volontà dei 27 Stati membri di implementare gli incentivi fiscali in modo uniforme. Il settore bancario, la cui base di finanziamento è costituita in larga parte proprio dai depositi a basso costo, percepisce la mossa come una minaccia diretta alla liquidità.

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha sottolineato l’importanza di mobilitare i risparmi, ma al contempo chiede semplificazioni normative compensative, temendo una riduzione dei margini causata dal deflusso di liquidità verso il SIA.

Prospettive

L’introduzione del SIA segna un passo significativo verso l’obiettivo di un mercato finanziario unico. Se gli Stati membri, sotto la pressione della Commissione (“Daremo il massimo impulso e la massima pressione possibile agli Stati membri”), riusciranno a coordinare le politiche fiscali, questo strumento potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione per il risparmio retail in Europa, trasformando la liquidità inattiva in carburante per la crescita economica. Il rischio, avvertono gli analisti, è che un’implementazione frammentata renda il SIA solo un altro strumento finanziario complesso in un mercato già disorganizzato.


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