Doha (Qatar), 19 ottobre 2025 – Dopo giorni della peggiore crisi militare tra Afghanistan e Pakistan dall’ascesa dei Talebani al potere nel 2021, le delegazioni di Islamabad e Kabul hanno raggiunto un accordo per un “cessate il fuoco immediato” al termine di negoziati di emergenza a Doha, mediati da Qatar e Turchia.
L’accordo, siglato nella capitale del Qatar, mira a porre fine agli scontri armati transfrontalieri che hanno causato decine di vittime tra soldati e civili. Tuttavia, la tregua è considerata estremamente fragile, poiché è stata raggiunta solo dopo un’escalation cinetica deliberata: un raid aereo pakistano sul territorio afghano che ha interrotto una tregua precedente.

La Violazione e la Pressione Diplomatica
La crisi ha raggiunto il culmine venerdì 18 ottobre, quando il Pakistan ha lanciato raid aerei mirati all’interno della provincia sud-orientale afghana di Paktika, poche ore dopo la tacita estensione di una precedente tregua di 48 ore. Kabul ha denunciato che gli attacchi hanno ucciso almeno 10-12 civili, inclusi alcuni giocatori di cricket locali. In segno di protesta per le vittime, la nazionale afghana di cricket ha annullato un imminente torneo in Pakistan.
Islamabad non ha commentato immediatamente le vittime civili, ma fonti di sicurezza hanno confermato che i raid erano volti a colpire i nascondigli del Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), un gruppo militante che ha intensificato gli attacchi contro il personale pakistano. La mossa è stata interpretata come un atto di forza mirato a rafforzare la posizione negoziale del Pakistan a Doha, costringendo i Talebani ad accettare impegni più severi.
I Termini dell’Accordo di Doha
I negoziati, condotti dai rispettivi ministri della Difesa, Khawaja Muhammad Asif per il Pakistan e Mullah Muhammad Yaqoob per l’Afghanistan , hanno portato a un patto con punti chiave:
–Cessazione immediata delle ostilità.
-Impegno afghano a garantire che il proprio territorio non venga utilizzato per lanciare attacchi contro il Pakistan.
–Rispetto reciproco della sovranità e integrità territoriale.
Il ministro pakistano Asif ha annunciato su X che il “terrorismo transfrontaliero cesserà immediatamente” , mentre il portavoce talebano Zabihullah Mujahid ha confermato l’accordo bilaterale, sottolineando l’impegno per il rispetto reciproco.
Per dare seguito all’intesa, è stato fissato un incontro per discutere i “meccanismi di implementazione e sostenibilità” della tregua a Istanbul (Turchia) il 25 ottobre.
La Fragilità: TTP e Linea Durand
Nonostante l’ottimismo espresso da mediatori come Qatar e Turchia , la stabilità a lungo termine dell’accordo è minacciata da problemi strutturali irrisolti :
–Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP): Il Pakistan esige azioni concrete contro il TTP, che opera da presunti santuari in Afghanistan. I Talebani afghani, pur negando di ospitare gruppi anti-Pakistan , si trovano in un dilemma ideologico, dovendo reprimere un gruppo ideologicamente vicino.
–Linea Durand: Il confine di 2.640 km istituito in epoca coloniale non è mai stato riconosciuto da Kabul. Il ministro della Difesa afghano, Mullah Muhammad Yaqoob, ha esplicitamente dichiarato dopo l’accordo che lo status della Linea Durand non è stato discusso e che essa è un “confine immaginario” , minando la premessa di “rispetto della sovranità territoriale” pakistana.
La riapertura dei colloqui a Istanbul il 25 ottobre sarà cruciale per stabilire se il cessate il fuoco concordato a Doha sarà un primo passo verso una pace duratura o solo una pausa momentanea in un conflitto destinato a riaccendersi. Nel frattempo, i valichi commerciali vitali per l’Afghanistan, come Torkham e Chaman, rimangono chiusi, aggravando la crisi economica e umanitaria.