L’ingresso di Tether, gigante delle stablecoin (USDT), nel Consiglio di Amministrazione della Juventus ha trasformato la sala assembleare in un campo di battaglia. Con l’11,5% del capitale , Tether è ora il secondo azionista del club, ma la sua ambizione di rivoluzionare la governance si è scontrata frontalmente con il muro eretto dalla maggioranza Exor.  

Il risultato dell’Assemblea degli Azionisti del 7 novembre 2025 non è stato un’armoniosa collaborazione, ma l’inizio di una “guerra fredda” ai vertici.  

Il Conflitto Strutturale: Voti vs. Capitale

La vittoria parziale di Tether è stata la nomina del suo candidato, il Dr. Francesco Garino, nel CdA. Garino, un “Juventino DOC” di Torino, è stato scelto per rappresentare direttamente la “voce dei tifosi” ai massimi livelli.  

Tuttavia, il potere decisionale del club rimane saldamente nelle mani di Exor (famiglia Agnelli-Elkann), che controlla quasi l’80% dei diritti di voto. Questa sproporzione ha permesso al CdA di respingere in blocco tutte le proposte strategiche avanzate da Tether.  

Il nodo centrale dello scontro è stato l’aumento di capitale deliberato dalla Juventus (fino a 110 milioni di euro) per risanare le perdite. Tether aveva chiesto che questa ricapitalizzazione avvenisse con diritto di opzione per tutti gli azionisti, una misura volta a tutelare le minoranze dalla diluizione. Il CdA ha, invece, difeso la sua opzione di collocamento accelerato riservato, motivandola con la necessità di velocità ed efficacia procedurale. L’Assemblea ha bocciato la proposta di Tether con un netto 91.7% dei voti contrari.  

Gli Obiettivi di Tether: Legitimacy, AI e Blockchain

L’investimento di Tether, stimato intorno ai 90 milioni di euro , trascende la semplice logica finanziaria e si inserisce in una più ampia strategia globale e tecnologica:  

  1. Legittimazione Istituzionale: L’operazione colloca Tether nel cuore dell’economia tradizionale europea, un passo cruciale in vista dell’entrata in vigore del regolamento europeo MiCA (Markets in Crypto-Assets). Sfruttando un brand globale come la Juventus (con 440 milioni di tifosi ), Tether cerca di “trasformare il potere digitale in influenza concreta sull’economia reale” e di migliorare la propria reputazione in un contesto normativo sempre più esigente.  
  2. Innovazione Tecnologica e Diversificazione: Il CEO Paolo Ardoino ha parlato chiaramente di riportare la Juventus ai successi del passato attraverso una gestione focalizzata su una “crescita a livello globale” e sull’uso di nuove tecnologie. L’investimento è parte di una strategia che vede Tether diversificare attivamente in settori come Intelligenza Artificiale (AI) e Biotecnologie. La Juventus è vista come un laboratorio per integrare l’expertise in AI e biotech, dall’ottimizzazione delle performance atletiche all’analisi del fan engagement potenziata da blockchain e asset digitali.  

Il Futuro: Sorveglianza contro Controllo

Nonostante l’ottenimento di un seggio, la sconfitta sulle questioni di governance e aumento di capitale ha dimostrato che Tether, pur essendo un “gigante di minoranza”, è strutturalmente inerme di fronte al blocco di voto di Exor.

Tether è destinata ad assumere il ruolo di socio di minoranza attivo, un watchdog che eserciterà pressione costante sui vertici, spingendo per la trasparenza e l’innovazione tecnologica. La partita è solo all’inizio: il vero banco di prova sarà capire se l’iniezione di capitali e la visione disruptive di un colosso della finanza 4.0 riusciranno a penetrare e modificare il modus operandi consolidato del capitalismo sportivo tradizionale italiano.