L’apertura del vice di Powell a tagli imminenti rassicura i mercati, nonostante il buio statistico post-shutdown.
SANTIAGO, CILE – In un momento in cui l’economia statunitense naviga a vista, privata della bussola dei dati statistici a causa del recente shutdown governativo, John Williams ha acceso un faro. Oggi, parlando alla Conferenza del Centenario della Banca Centrale del Cile, il Presidente della Federal Reserve di New York ha inviato un messaggio inequivocabile: la banca centrale è pronta a tagliare ancora i tassi di interesse “nel breve termine”.
Le sue parole hanno avuto l’effetto di una scossa elettrica su Wall Street. Prima del discorso, l’incertezza regnava sovrana, con le probabilità di un taglio a dicembre ferme sotto il 40%. Pochi minuti dopo, i trader avevano già riprezzato il rischio: ora c’è una probabilità del 75% che la Fed abbassi i tassi al 3,50%-3,75% nella riunione del 9-10 dicembre.

La Strategia della “Modesta Restrizione”
Il cuore dell’argomentazione di Williams risiede nella definizione della politica attuale come “modestamente restrittiva”. Con l’inflazione che scende, i tassi reali (al netto dell’inflazione) tendono a salire meccanicamente, rischiando di frenare l’economia più del necessario. “Vedo ancora spazio per un ulteriore aggiustamento… per spostare l’orientamento della politica più vicino alla neutralità”, ha spiegato Williams.
La mossa appare preventiva. L’ultimo dato certo sul mercato del lavoro, relativo a settembre (prima del blackout dei dati di ottobre cancellati dallo shutdown), mostrava una disoccupazione salita al 4,4%, il livello più alto dal 2021. Williams sembra voler acquistare un’assicurazione contro il rischio di recessione, proteggendo un mercato del lavoro che mostra evidenti “rischi al ribasso”.
Falchi, Colombe e la Frattura Interna
La leadership di Williams è cruciale anche per ricomporre le fratture interne al FOMC, il comitato di politica monetaria. I verbali dell’ultima riunione hanno rivelato un dissenso raro e bilaterale: da un lato il governatore Stephen Miran, nominato da Trump, che spinge per tagli aggressivi (50 punti base) citando la debolezza immobiliare; dall’altro il “falco” Jeffrey Schmid (Fed Kansas City), che vorrebbe tassi fermi, temendo che l’inflazione possa riaccendersi.
Posizionandosi al centro, Williams tenta di guidare il comitato verso un consenso pragmatico: tagli piccoli e graduali per accompagnare l’economia verso un atterraggio morbido.
L’Incognita Tariffe
Un punto chiave del discorso ha riguardato l’impatto delle politiche commerciali della nuova amministrazione Trump. Williams ha stimato che le tariffe abbiano aggiunto tra lo 0,50% e lo 0,75% all’inflazione attuale. Tuttavia, ha minimizzato i timori di una spirale inflazionistica a lungo termine, descrivendo questi aumenti come shock sui prezzi una tantum che non dovrebbero impedire il ritorno all’obiettivo del 2% nei prossimi anni.
Conclusione
Mentre la Fed si avvicina alla riunione di dicembre “volando alla cieca” senza i dati ufficiali sull’occupazione di ottobre , la forward guidance di Williams funge da sostituto della statistica. La rotta sembra ora tracciata: a meno di sorprese shock, dicembre porterà un nuovo taglio, segnando un ulteriore passo verso la normalizzazione monetaria in un 2025 turbolento.