MILANO – Eni ha superato le aspettative di mercato, pubblicando risultati per il terzo trimestre 2025 che l’Amministratore Delegato, Claudio Descalzi, ha definito “eccellenti”. La performance, caratterizzata da una solida gestione finanziaria e dalla crescita operativa, ha spinto il colosso energetico ad aumentare in modo aggressivo la remunerazione degli azionisti, innalzando il piano annuale di riacquisto di azioni proprie (buyback) a €1.8 miliardi.

La Resilienza in un Mercato Volatile
Il successo di Eni non è arrivato grazie a un vento favorevole dei prezzi. I risultati sono stati raggiunti nonostante una flessione del 14% nel prezzo del petrolio Brent. L’utile netto adjusted si è attestato a €1.2 miliardi, superando il consenso degli analisti di circa il 20%.
La vera dimostrazione di forza risiede nella disciplina finanziaria e nell’efficacia operativa. L’EBIT proforma adjusted si è mantenuto solido a €3.0 miliardi, mitigando gli effetti del minor prezzo del petrolio grazie a una significativa crescita dei volumi di produzione (+6% su base annua a 1.76 milioni di barili equivalenti al giorno). Il flusso di cassa operativo (CFFO) si è attestato a €3.3 miliardi, supportato da una leva finanziaria proforma che Descalzi ha indicato essere “ai minimi storici di Eni”, pari al 12%.
Buyback Accelerato e Guidance Ottimista
A testimonianza della fiducia nella performance strutturale del Gruppo, Eni ha incrementato per la seconda volta la stima annuale della generazione di cassa operativa a €12 miliardi, in aumento rispetto alla precedente previsione di €11.5 miliardi. Questo eccesso di liquidità, combinato con i proventi delle recenti dismissioni strategiche (come la cessione del 30% del campo di Baleine e l’avanzamento della vendita di una quota di Plenitude al fondo Ares ), è il motore che alimenta l’aumento del buyback del 20%, portandolo a €1.8 miliardi.
Contestualmente, Eni ha rivisto al rialzo la guidance sulla produzione di idrocarburi per il 2025, portandola a 1.71-1.72 milioni di boe/giorno, grazie all’accelerazione nell’avvio di nuovi progetti, in particolare nel GNL (Gas Naturale Liquefatto), con l’importante decisione finale di investimento (FID) per il progetto Coral North FLNG in Mozambico.
La Reazione di Piazza Affari
L’annuncio ha innescato una reazione immediata e positiva a Piazza Affari, con il titolo Eni che ha registrato un rialzo significativo, sfiorando i massimi da aprile 2019.
Gli analisti hanno interpretato l’aumento della remunerazione e della guidance come un segnale potente sulla solidità futura. Barclays, in particolare, ha commentato che l’incremento del CFFO a €12 miliardi e il buyback a €1.8 miliardi sono “forse più importanti dei risultati positivi” stessi, suggerendo l’alta probabilità di una ulteriore rivalutazione delle azioni nel 2026. Anche Jefferies ha apprezzato in modo specifico il programma di riacquisto di azioni proprie e il contributo della forte produzione upstream.
Il messaggio del mercato è chiaro: la strategia duale di Eni, che bilancia la crescita competitiva del core business E&P (Exploration & Production) con la valorizzazione dei satelliti della transizione energetica (Plenitude e Enilive), sta creando un flusso di cassa robusto e prevedibile, rendendo il titolo una scommessa vincente per gli investitori orientati al valore.