Per la prima volta, un individuo raggiunge il mezzo trilione di dollari di patrimonio netto, spinto da Tesla, SpaceX e xAI. Ma l’impresa alimenta il fuoco delle politiche di equità fiscale.

NEW YORK – Mercoledì 1 ottobre 2025 è stata segnata una nuova era nella storia della finanza globale. Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, è diventato la prima persona in assoluto a superare la soglia dei $500 miliardi di patrimonio netto. Secondo l’indice in tempo reale di Forbes, la sua fortuna ha toccato i $500,1 miliardi , consolidando il suo dominio con un vantaggio di circa $150 miliardi sul suo rivale più vicino, Larry Ellison di Oracle.

I Motori del Patrimonio

Il principale artefice di questa impennata è il titolo Tesla, le cui azioni sono rimbalzate di oltre il 14% da inizio anno. Il giorno del record, il titolo è salito del 3,3%, aggiungendo da solo oltre $6 miliardi al patrimonio di Musk. Gli investitori hanno premiato il suo recente rientro al comando operativo dell’azienda (“front and center”), un impegno manifestato anche attraverso l’acquisto, a settembre, di circa $1 miliardo in azioni Tesla, un forte segnale di fiducia nel futuro.  

A fornire una base di valore stabile sono state le sue iniziative private. SpaceX è valutata circa $400 miliardi, con la partecipazione di Musk stimata a $168 miliardi. A ciò si aggiunge l’emergente impero dell’intelligenza artificiale, xAI/X, valutato $113 miliardi, con l’ambizione di dominare il settore AI. Questo valore non si basa sui profitti attuali, ma sulla visione a lungo termine: il consiglio di Tesla ha proposto un piano di retribuzione da $1 trilione, legato al raggiungimento di obiettivi futuristici, come la vendita di un milione di robot AI, trasformando Tesla da casa automobilistica a potenza di robotica.

Il Paradosso della Ricchezza

Il record di Musk ha immediatamente riacceso un acceso dibattito globale. Come sottolineato anche dalla stampa italiana, la cifra di $500 miliardi rappresenta il patrimonio (le quote azionarie) e non la liquidità disponibile. Per realizzare tale ricchezza, Musk dovrebbe vendere le sue partecipazioni, un atto che ne ridurrebbe il valore reale.  

Al di là della liquidità, la dimensione stessa della fortuna solleva questioni di equità. Il patrimonio di Musk supera il Prodotto Interno Lordo di 165 nazioni , rendendolo un simbolo della crescente concentrazione di ricchezza mondiale.  

In Europa, in particolare, il record ha dato nuova linfa alla discussione sulla patrimoniale. La critica si concentra sul fatto che i super-ricchi beneficiano di aliquote fiscali effettive estremamente basse. Sebbene si arricchiscano attraverso l’aumento del valore degli asset, l’aliquota reale di Musk è stata storicamente appena superiore al 3% in alcuni periodi. Proposte come una tassa del 2% sui grandi patrimoni europei, che potrebbero generare $42 miliardi per i fondi comunitari, guadagnano terreno politico.  

In definitiva, mentre gli Stati Uniti celebrano l’impresa come un trionfo del capitalismo e dell’innovazione speculativa, gran parte dell’Europa lo inquadra come la prova lampante di un sistema fiscale obsoleto che permette a un pugno di individui di accumulare potere economico e influenza politica, restando in gran parte esente dagli oneri fiscali della società. Musk, con il suo mezzo trilione, incarna il paradosso della finanza moderna: una ricchezza illimitata basata sulla promessa del futuro.