Mentre i mercati globali celebrano l’ennesima performance stellare di Nvidia (NVDA), che ieri sera ha battuto le stime per l’ennesima volta con ricavi record per 57 miliardi di dollari, l’attenzione degli investitori istituzionali si è già spostata bruscamente. L’euforia per l’Intelligenza Artificiale fornisce un “pavimento” ai listini, ma il “soffitto” sarà determinato tra poche ore dalla realtà macroeconomica statunitense.  

Oggi, giovedì 20 novembre 2025, Wall Street affronta una giornata anomala e critica: la riapertura del flusso di dati federali dopo uno storico shutdown governativo di 43 giorni.

Cosa Viene Pubblicato Oggi (e Perché è Strano)

A causa del blocco amministrativo appena concluso, il calendario economico odierno è un ibrido di dati “stantii” e indicatori in tempo reale. Secondo le fonti ufficiali del Bureau of Labor Statistics (BLS) e del Dipartimento del Lavoro, alle 8:30 AM ET (14:30 ora italiana) verranno rilasciati:

  1. Nonfarm Payrolls (NFP) di Settembre (Ritardato): Questo è il dato principale, originariamente previsto per inizio ottobre. Il mercato si attende una creazione di soli 50.000 – 55.000 posti di lavoro, un netto rallentamento rispetto ai mesi precedenti, con un tasso di disoccupazione stabile al 4,3%. Nota critica: Il rapporto completo di ottobre è stato cancellato a causa dello shutdown e non verrà recuperato; i dati parziali saranno accorpati a dicembre.  
  2. Richieste Iniziali di Sussidi di Disoccupazione (Real-Time): Al contrario del NFP, questo dato è aggiornato alla scorsa settimana. Le attese sono per circa 232.000 richieste.  
  3. Indice Manifatturiero della Fed di Philadelphia (Novembre): Un indicatore prospettico per il settore industriale, previsto in leggero recupero (a +1.0) dopo il crollo a -12.8 di ottobre.  

Perché Questi Dati Sono Così Importanti

La Federal Reserve si trova in una posizione che gli economisti definiscono “volare nella nebbia”. Senza i dati di ottobre, il FOMC (il comitato di politica monetaria) deve decidere la mossa del 9-10 dicembre basandosi su un quadro incompleto.  

I dati di oggi sono l’unico appiglio ufficiale rimasto. La loro importanza risiede nella disconnessione tra la narrazione di mercato e la politica monetaria:

  • Se il NFP di settembre conferma la stagnazione (30k-50k posti): Convalida la tesi che l’economia stava rallentando ben prima dello shutdown, mettendo pressione alla Fed per tagliare i tassi.
  • Se le Richieste di Sussidi (dati odierni) sono basse: Suggerisce che, nonostante lo shutdown, il mercato del lavoro tiene, riducendo l’urgenza di un intervento accomodante.

Impatto sulla Politica Monetaria e sui Mercati (IMPORTANTE)

Il mercato ha già reagito preventivamente con un violento repricing delle aspettative, dovuto all’assenza di dati e dalla cautela imposta da questa situazione. Fino al mese scorso, un taglio dei tassi a dicembre era quasi certo (90%); oggi, le probabilità sono crollate al 36% circa.  

I verbali della Fed rilasciati ieri hanno mostrato un comitato diviso, con “molti” funzionari propensi a mantenere i tassi fermi per il resto del 2025.  

Scenari per l’azionario: nonostante la tensione dovuta allo shutdown abbia fortemente raffreddato le scommesse sul taglio alla prossima riunione del Federal Open Market Commettee (FOMC), i consumi delle fasce a basso reddito si trovano in una fase critica, al contrario dei ceti abbienti la cui spesa non ha subito cali. Questa situazione si è tradotta, come testimoniato dalle ultime pubblicazioni trimestrali (in particolare settore retail),in un calo vistoso dei volumi per molte aziende, che necessitano di un aiuto dalla Fed per resistere a questo calo di consumi partito dal basso.

Considerando gli elementi appena analizzati, una buona fetta dell’economia statunitense necessita di un taglio, che potrebbe avvenire a sorpresa e nonostante gli ultimi roumors.

Gli NFP potrebbero fuorviare molti investitori, in quanto anche un dato positivo, quindi superiore ai 53k previsti, ma comunque inferiore alla “normalità statunitense”, rappresenterebbe una conferma del rallentamento del mercato del lavoro, foraggiando le probabilità di tagli imminenti.

Inoltre, gli ultimi rapporti sull’inflazione non hanno mostrato accelerazioni fuori controllo, fornendo margine operativo ai membri del FOM per dare continuità alla politica monetaria dovish.