TOKYO, 17 Novembre 2025 – L’economia giapponese ha registrato la sua prima contrazione in sei trimestri. I dati preliminari diffusi oggi dall’Ufficio di Gabinetto mostrano che il Prodotto Interno Lordo (PIL) è calato a un tasso annualizzato del -1,8% nel terzo trimestre del 2025. Sebbene il dato segnali un brusco rallentamento rispetto alla crescita del 2,3% del trimestre precedente, la flessione è risultata meno grave di quanto temuto (-2,5% era il consenso del mercato).
La contrazione del PIL è stata guidata principalmente da fattori esterni e da specifici shock regolatori interni, che hanno agito come freni sul commercio e sull’edilizia, mentre gli investimenti aziendali si sono rivelati un cuscinetto inaspettato.

Il Peso delle Tariffe e il Crollo dell’Export
La principale causa del risultato negativo è da ricercarsi nella domanda esterna netta, con le esportazioni in calo dell’1,2% T/T. L’impatto delle tariffe commerciali statunitensi, sebbene ammorbidite da un accordo di settembre che ha stabilito un dazio base del 15% sulle importazioni, si è fatto sentire con forza.
In particolare, il settore automobilistico ha visto il volume delle spedizioni crollare, in parte a causa dell’inversione di tendenza delle esportazioni “anticipate” (front-loaded) nel secondo trimestre. Le aziende avevano accelerato le spedizioni nel Q2 per battere gli aumenti tariffari, lasciando un vuoto nel Q3. Il commercio ha sottratto 0,2 punti percentuali alla crescita trimestrale del PIL.
Consumi Deboli e Freno Residenziale
Anche la domanda interna ha mostrato segni di fragilità. I consumi privati, che costituiscono oltre la metà dell’economia, hanno registrato solo un “esiguo” aumento dello +0,1% trimestrale. Questa debolezza è attribuita alla persistenza di un’alta inflazione, in particolare per i generi alimentari, non sufficientemente compensata da una robusta crescita salariale.
Parallelamente, gli investimenti immobiliari residenziali hanno contribuito negativamente alla crescita. Il calo non è legato a una crisi di credito, bensì a uno shock normativo: le più severe regole sull’efficienza energetica, introdotte nell’aprile 2025, hanno ritardato i progetti e aumentato i costi di costruzione.
La Sorprendente Resilienza del Capex
Il fattore chiave che ha impedito una contrazione più profonda è stata la spesa per investimenti aziendali (Capex), che è cresciuta dell’1,0% T/T. Questo dato ha ampiamente superato le previsioni di mercato, dimostrando che le grandi imprese continuano a investire in infrastrutture locali e capacità produttiva. Questa resilienza strutturale, alimentata dai tassi di interesse ancora bassi della Banca del Giappone (BOJ), suggerisce una fiducia a lungo termine nella ripresa economica.
Outlook: Stimolo Fiscale e BOJ in Attesa
Il dato debole del PIL mette sotto pressione sia la politica monetaria che quella fiscale.
- Banca del Giappone (BOJ): Il dato riduce drasticamente le aspettative per un rialzo dei tassi a breve. Gli analisti prevedono che la BOJ manterrà i tassi fermi allo 0,5% nella riunione di dicembre , bilanciando la persistente inflazione (prevista al 3,3% per il 2025 dall’FMI ) con la fragilità della crescita.
- Politica Fiscale: L’attenzione si sposta sul governo, guidato dal nuovo establishment di Sanae Takaichi, che sta preparando un pacchetto di stimolo significativo per sostenere gli esportatori e alleviare l’aumento dei costi di vita.
Nonostante il passo falso del Q3, la maggior parte degli economisti prevede un rimbalzo nel quarto trimestre, guidato dal continuo vigore del Capex e dall’inizio dell’iniezione di stimolo fiscale, con proiezioni di crescita intorno allo 0,6% T/T. Il Giappone si trova dunque a un punto di svolta, dove l’efficacia delle sue politiche fiscali e la tenuta degli investimenti aziendali saranno cruciali per trasformare la contrazione del Q3 in un evento isolato piuttosto che nell’inizio di un prolungato stallo.